Presentata nel Bosco di Acquatetta la strategia di contrasto agli incendi per la stagione 2025

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Con l’avvio della Campagna AIB 2025 dedicata alla prevenzione e al contrasto degli incendi boschivi, il Parco Nazionale dell’Alta Murgia - UNESCO Global Geopark ha presentato in conferenza stampa il piano di azioni per fronteggiare il rischio incendi durante i mesi estivi. L’incontro, tenutosi nel Bosco di Acquatetta, ha rappresentato un momento di confronto tra istituzioni e attori del territorio impegnati nelle attività di monitoraggio, prevenzione e intervento.

Durante la conferenza, sono stati consegnati in comodato d’uso gratuito ai comuni di Minervino Murge, Santeramo in Colle e Spinazzola i nuovi moduli antincendio boschivo, che saranno installati sui mezzi delle Polizie locali. I tre comuni sono risultati idonei poiché già dotati di veicoli compatibili e particolarmente vulnerabili, in quanto maggiormente colpiti da incendi nelle precedenti stagioni estive. Al comune di Cassano delle Murge è stato invece assegnato un soffiatore, a integrazione di un mezzo già equipaggiato con modulo AIB. Sia i moduli anticendio e sia il soffiatore donati ai comuni sono stati acquistati dall’Ente Parco grazie al contributo dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia.

«Gli incendi – dichiara il Commissario dell’Ente Parco, Francesco Tarantini – rappresentano una delle sfide più complesse per il nostro territorio, purtroppo ancora segnato da episodi come quello avvenuto nei giorni scorsi nel bosco di Acquatetta, prima ancora dell’avvio ufficiale della stagione di presidio prevista dalla normativa. Il Parco dell’Alta Murgia è un’area particolarmente vulnerabile e nonostante non sia semplice arginare questo fenomeno, stiamo attuando ogni azione possibile per prevenirlo e contrastarlo. È a tal fine che nella zona nord del Parco, la più colpita dagli incendi lo scorso anno e con Minervino Murge secondo comune pugliese per numero di roghi, abbiamo puntato a rafforzare la presenza sul territorio con una squadra AIB di cinque unità dei Vigili del Fuoco. Inoltre, grazie all’acquisto di due droni da parte dell’Ente, i Carabinieri Forestali del Reparto Parco potranno svolgere attività di monitoraggio aereo, rafforzando la sorveglianza e il presidio tempestivo. Fondamentale – conclude Tarantini è la rete di alleanze che abbiamo costruito in questi anni, coinvolgendo agricoltori, associazioni di volontariato, l’Esercito e naturalmente gli enti preposti.»

All’incontro sono intervenuti il Commissario Straordinario dell’Ente, Francesco Tarantini, la Dirigente della Protezione Civile Regione Puglia, Barbara Valenzano, il Dirigente Sezione Gestione Sostenibile e Tutela delle Risorse Forestali e Naturali della Regione Puglia, Domenico Campanile, il Comandante Provinciale Vigili del Fuoco BAT, Mirko Canestri, la Comandante Provinciale Vigili del Fuoco Bari, Rosa D’Eliseo, e il Ten. Col. Giuliano Palomba, Comandante del Reparto Carabinieri Parco. Hanno partecipato inoltre i sindaci dei comuni di Spinazzola, Minervino Murge, Santeramo in Colle e Cassano delle Murge.

Il sistema di presidio del territorio del Parco si rafforza con l’attivazione di una nuova squadra AIB dei Vigili del Fuoco di 5 unità a Minervino Murge, che si affianca al presidio rurale già operativo nella Foresta Mercadante (Cassano delle Murge), in attesa dell’attivazione di una squadra AIB nel Comune di Gravina in Puglia. A completare il potenziamento del sistema di prevenzione, l’Ente Parco ha inoltre acquistato due droni che saranno utilizzati dal Reparto Carabinieri Parco per il monitoraggio aereo del territorio, rafforzando le attività di sorveglianza e l’intervento tempestivo in caso di emergenza.

Attraverso due avvisi pubblici, l’Ente Parco ha coinvolto le associazioni di volontariato e le aziende agrozootecniche. Le tre associazioni che hanno aderito all’avviso opereranno in attività di pattugliamento su 6 aree ritenute di elevato valore naturalistico e più vulnerabili. Parallelamente, 26 aziende agrozootecniche coinvolte saranno impegnate nell’avvistamento incendi e nell’approvvigionamento idrico, fornendo supporto concreto in caso di emergenza attingendo da riserve proprie o da serbatoi mobili.  A queste si affianca anche quest’anno il coinvolgimento dell’Esercito che garantirà il rifornimento idrico tramite autobotti.

In parallelo a queste azioni vi è la realizzazione, in via di ultimazione, di due punti fissi d’acqua nel Bosco di Acquatetta e nella Foresta Mercadante. Due infrastrutture permanenti concepite per garantire un approvvigionamento idrico costante e immediatamente disponibile per i mezzi antincendio. La presenza stabile di questi punti rappresenta un presidio essenziale in aree ad alta frequentazione e vulnerabilità, contribuendo a ridurre i tempi di intervento in caso di incendio.

«La stagione estiva è per la nostra regione un momento delicato – dichiara Barbara Valenzano, Dirigente Protezione Civile Regione Puglia –, in cui la prevenzione e la prontezza operativa fanno la differenza nella tutela del patrimonio boschivo e della sicurezza delle comunità. Anche quest’anno, il Parco dell’Alta Murgia e il coordinamento del sistema regionale di Protezione Civile, rafforzano le attività di contrasto agli incendi boschivi in un’area di straordinario pregio ambientale e paesaggistico. In sinergia con ARIF, con i Vigili del Fuoco, i Carabinieri Forestali e con il contributo determinante delle Polizie Locali e dei volontari della Protezione Civile, mettiamo in campo un presidio integrato che unisce tecnologia, formazione, mezzi attrezzati e, soprattutto, una visione condivisa della prevenzione come responsabilità collettiva. Il nostro impegno è orientato a garantire un controllo efficace del territorio, ma anche a promuovere una cultura del rispetto e della cura dell’ambiente. La lotta agli incendi non si vince solo con l’intervento tempestivo: si vince con la consapevolezza, con il dialogo tra istituzioni e con il coinvolgimento attivo delle comunità locali.»

Tra le iniziative di monitoraggio ambientale più innovative avviate dall’Ente Parco, spicca il progetto CLARA (Carbon Land-Atmosphere Revival in Alta Murgia) sviluppato in collaborazione con il CNR-IIA. Si tratta di una piattaforma sperimentale installata nel Bosco di Acquatetta, un’area colpita da incendi negli ultimi anni, che consente di monitorare in modo avanzato le dinamiche di ripresa della vegetazione nelle aree percorse dal fuoco, attraverso la raccolta di dati ad alta risoluzione. L’obiettivo è costruire modelli di risposta della vegetazione, in relazione alla pressione dei cambiamenti climatici e relativi eventi estremi. I primi dati raccolti dalla stazione di monitoraggio, riferiti al mese di aprile, evidenziano un’intensa attività di assorbimento di CO₂ da parte della vegetazione durante le ore centrali della giornata, indicando che il bosco sta recuperando vitalità dopo gli incendi. Inoltre, la prima mappatura della provenienza del flusso di gas serra ha permesso di localizzare con precisione le aree da dove proviene la maggior parte delle emissioni rilevate, fornendo indicazioni preziose per orientare meglio le azioni di tutela del paesaggio.

A settembre partirà il progetto di Servizio Civile Universale “Per crescere in sicurezza”, proposto dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco con l’adesione dell’Ente Parco, che vedrà il coinvolgimento di diversi giovani di età compresa tra i 18 e i 28 anni in attività di prevenzione e sensibilizzazione sul rischio incendi e sulla sicurezza ambientale, contribuendo in maniera concreta alla tutela del patrimonio naturalistico del Parco.

Nel 2024 gli incendi boschivi nel Parco sono stati 31, in netto calo rispetto ai 50 registrati nell’estate 2023. La superficie boscata interessata dagli incendi si è drasticamente ridotta, passando da 742 ettari a 66 ettari. Risulta diminuita anche la superficie di pascolo colpita, passando da 1.280 ettari nel 2023 a 1.069 ettari nel 2024. Da segnalare inoltre un dato significativo: la superficie media interessata per incendio è calata da circa 40 ettari nel 2023 a 36 ettari nel 2024. Nell’estate 2024 sono state deferite 2 persone per incendio boschivo colposo, elevate invece 97 sanzioni per la mancata esecuzione delle fasce di sicurezza, per un totale di circa 58mila euro.

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